Francesco - Solo cristiani

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Salve, sono Francesco e vi racconterò in breve la mia testimonianza.
Da adolescente non mi mancava nulla in particolare, i miei genitori provvedevano a ogni mio bisogno materiale. Avevo molti amici, giocavo a calcio e dopo diversi anni arrivai a partecipare in un campionato di serie D.  
Apparentemente non mi mancava nulla!

Col passar degli anni, mi imbattei in molte strade cattive, compagnie sbagliate; iniziai a fumare e a provare alcune droghe. Vivevo praticamente “in mezzo alla strada” e Raramente trascorrevo del tempo a casa con la mia famiglia. Diventai violento e litigioso anche con i miei genitori.

Dopo un po', lasciai il calcio e la scuola; a volte lavoricchiavo qua e là con amici e parenti, ma ero del tutto instabile. Insomma, la mia vita stava assumendo una brutta piaga. Inoltre avevo una malattia, che i medici non riuscirono a diagnosticare, una strana patologia che non mi permetteva di stare molto tempo al sole, ne di effettuare particolari sforzi fisici. Mi portava ad avere rossori e gonfiori in diverse parti del corpo e feci uso di cortisone per ben due anni.

Amavo la vita, ma proprio non riuscivo a gioire, o meglio, mi rendevo conto che nessuna cosa che mi circondava riusciva a rendermi felice. Ogni sera, tornavo a casa insoddisfatto, un vuoto perpetuo “riempiva” il mio cuore, lo riempiva di “niente”.....
Quante domande iniziavo a pormi, ahimè, infinite:
Che senso ha la vita? Dopo la morte, quando il sipario calerà, che ne sarà di noi?  
Tutte queste domande iniziavano ad assillarmi. Iniziai ad essere depresso e a toccare davvero il fondo.

Da li a poco, mio fratello Carlo Saggiomo, aveva conosciuto Gesù e spesso mi parlava della sua testimonianza. Le sue parole erano dolci, mansuete e allo stesso tempo potenti! Ero scettico, ma nonostante ciò, credevo alle sue parole e riflettevo in silenzio. Lui, da poco si era trasferito a Verona, ma veniva spesso a Pozzuoli.
Ci regalò un calendario cristiano e mia mamma lo pose affianco alla finestra della cucina.

Una sera, mentre mi trovavo fuori al mio terrazzo a guardare le stelle, (amavo farlo) dicevo tra me e me: “Chi è l'artefice e creatore di tutta questa meraviglia!?”  
Dopodiché, mi recai in cucina e sfogliai a caso le pagine di quel calendario e, meravigliosamente, mi uscì questo passo della Bibbia: “ …. Dio conta il numero delle stelle e le chiama tutte per nome.” Salmo 147:4

Fu il mio primo segno! Dopo un po' di tempo, decisi di andare a trovare mio fratello Carlo a Verona. Vi restai una settimana. Ero realmente schiavo del peccato, legato da diversi vizi, insoddisfatto, depresso e malato...... Insomma, letteralmente in fondo al baratro!

Oltre a mio fratello, c'erano altre persone che seguivano il “vero Gesù”.....  
Mi parlavano con amore, facendomi comprendere che solo Gesù poteva realmente cambiare la mia vita!  
Continuavo ad ascoltare e a serbare quelle parole nel mio cuore.
Dopo qualche giorno, tutti insieme pregarono per me: Mi sentii schiacciato, il peso del peccato mi opprimeva! Allora iniziai a chiedere a Gesù: “Perdonami del mio peccato e libera il mio cuore, affinché possa trovarti ed essere un tuo figlio, anche il più piccolo!”

Le sensazioni del mio cuore cambiarono incommensurabilmente!!! Mi sentivo libero!!! Gesù aveva ascoltato le mie preghiere e quelle dei miei fratelli. Istintivamente, gettai le sigarette e il cortisone nella spazzatura! Col tempo, ho compreso che quel gesto istintivo, era la fede che iniziava a formarsi in me. Mi sentivo libero da tutte quelle sensazioni sporche, libero dal vizio, libero dalla malattia! A Dio ogni cosa è possibile!

Ero stato graziato!Il termine Grazia significa: Concessione di un beneficio, sgravio di pena; speciale aiuto di Dio. Graziare significa: Concedere la grazia a un condannato. Quando una persona viene graziata da un reato che ha commesso, significa che non gli vengono più imputati i reati da lui commessi. Ecco Dio mi aveva graziato, non imputandomi più alcun peccato commesso contro di Lui.  

Ritornai a Napoli cambiato e vi restai qualche mese. Dopodiché, decisi di trasferirmi a Verona, affiancando i miei fratelli in questa meravigliosa opera e dedicarmi insieme a loro, alla divulgazione della buona novella, di questa libertà, che la si può trovare solo attraverso quel Gesù, che non si trova in una delle 30,000 religioni nel mondo.






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